In questo articolo descrivo brevemente come ho iniziato il mio viaggio interiore per cercare di dare una risposta alla domanda: Io chi sono?

Grazie all’osservazione interiore sono emerse le emozioni che non ero mai riuscito a liberare e che chiedevano di essere ascoltate. Ho avuto modo di scoprire molti talenti che non sapevo di avere e che hanno portato tra le altre cose a realizzare questo sito: ho avvertito infatti in modo impellente l’esigenza di comunicare il mio sentire a quante più persone possibile.

Un viaggio questo che ha inizio con con una crisi, come è naturale per ogni processo interiore/iniziatico, e prosegue con un sempre più ardente desiderio di conoscenza e libertà.

Vi lascio perciò alcune delle tappe del mio Viaggio Interiore.

1 – La presa di Coscienza

“Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita”.

Citando Dante posso dire che è stato come un fulmine a ciel sereno rendermi conto della situazione di inadeguatezza in cui mi trovavo: era l’ottobre del 2012 (un anno non casuale come qualcuno si ricorderà). Il senso di non senso, il disagio dell’Anima, l’essermi accorto soprattutto di possederne una! La voglia di cambiare. Stavo soffocando e nemmeno lo sapevo. Accorgersene è stato traumatico e salvifico allo stesso tempo. Era come camminare a occhi chiusi, più per inerzia che per una vera volontà, senza sapere di avere davanti un burrone. Quando ho finalmente aperto gli occhi su me stesso ho visto dove stavo andando: il burrone buio davanti a me, la fine tragica che si stava avvicinando. Dove ero diretto? Perché mi stavo facendo questo? Me lo sono chiesto con forza e ho iniziato a guardarmi intorno, a cercare di capire perché e cosa stava succedendo. Il viaggio vero e proprio è iniziato a questo punto.

Proprio come in un buon racconto la storia inizia quando qualche evento stravolge una situazione in apparenza tranquilla.

inizio del viaggio interiore

2 – La chiave di volta

In quel periodo ho trovato un libro, ed è stata quella la mia personale chiave di volta che mi ha fatto aprire gli occhi. Ripensandoci ora capisco che ognuno di noi può avere il suo modo di ricevere un positivo scossone: potrebbero essere le parole di un amico, le note di una canzone, oppure la sapienza di una guida trovato lungo il cammino.

Ogni cuore ha la sua serratura che può essere aperta solo con la giusta chiave.

Leggendo con sempre maggiore avidità ho scorto tra le pagine indizi e consigli preziosi per comprendere che cosa mi stava succedendo e alcune indicazioni per cercare di uscirne. Non è importante che vi dica il titolo del libro perché come ripeto è il mio personale “consigliere” e ciascuno può trovare il proprio. Quando si inizia a cercare le cose arrivano e sono quelle giuste per noi. I primi passi per uscire da quella situazione in cui mi rendevo conto la mia Anima stava soffrendo sono stati mossi dalla volontà di non essere più in gabbia e il non accontentarmi più!

Accontentarsi è una parola che ha il sapore di rassegnazione e in cui mi rendevo conto ero sprofondato, anche inconsciamente per molto, troppo tempo. Allora mi sono affidato a quel libro, a quella chiave di volta, tanto non avevo nulla da perdere. Ho sentito che ciò che ricevevo era giusto per me e ho verificato e messo in pratica le informazioni che stavo raccogliendo.

3 – Gratitudine e Osservazione

Quello che ho scorto e che ho trovato di prezioso è stata l’importanza del dire Grazie, accorgermi di quanto di bello avevo già intorno a me, la meraviglia del mondo in cui vivevo, la bellezza di svegliarsi la mattina, l’affetto delle persone che mi circondava. Questo mi ha permesso di tornare a dare il giusto valore alle cose.

Iniziai a prendermi dei momenti per me stesso, a rallentare, uscendo dalla corsa senza meta e senza scopo in cui mi ero costretto e che ormai era diventata una solida abitudine inconsapevole. Una volta iniziato a calare il ritmo mi sono preso il tempo di ascoltarmi e di guardarmi allo specchio: mi sono accorto di esistere.

Sembra una banalità, ma quante volte nell’arco di una giornata ero presente a quello che facevo? Ero talmente immerso nelle mie attività, che tra l’altro non mi piacevano nemmeno, da dimenticarmi addirittura di me stesso. Per la maggior parte del tempo mi accorgevo di essere guidato da un computer automatico, che mi faceva fare sempre le stesse cose meccanicamente come un robot. Ogni giorno diventava uguale all’altro. Non riuscivo più a godere di quello che avevo intorno. Finalmente però me ne stavo accorgendo.

Ecco dove sta la forza dell’osservazione. Risvegliarsi significa vedere le cose e prestare loro attenzione. Un giorno allora, nemmeno con troppo sforzo, ti accorgerai di essere più grande di quello che pensavi.

Si smontava pian piano quello schermo di illusioni che mi aveva fino ad allora circondato, lasciando così entrare tutta quella magia che non poteva trovare spazio nel muro di false credenze e meccanismi automatici.

osservazione e gratitudine

4 – La magia della realtà

Mi sono reso conto giorno dopo giorno, di essere immerso in una meravigliosa bacheca di informazioni, che parlava continuamente di me e che mi stava ad ascoltare. Ho iniziato a meravigliarmi di come i discorsi dei passanti, le scritte sui cartelloni, simboli e immagini non erano casuali. Davano risposte a delle miei domande, sia che le formulassi mentalmente o meno. Per non parlare poi della frequenza con cui vedevo gli stessi numeri, molto spesso doppi. Questo portare attenzione alle cosiddette coincidenze, mi ha permesso di ritrovare il contatto con la Natura: mi sono sentito veramente partecipe di un organismo pulsante, vivo, saggio, come quello di Madre Terra. Sentirsi accolti in un abbraccio da ogni cosa che mi circondava, la carezza del vento, il sostegno della terra, il massaggio dell’acqua e il calore del Sole. E se all’inizio sono stati gli occhi ad aprirsi pian piano, anche le orecchie hanno iniziato ad ascoltare. Una passeggiata giornaliera poteva diventare un libro parlante, che dava risposte alle mie domande, con fantastiche sincronie, strane coincidenze o incontri inaspettati. Risposte che ci sono sempre state ma che prima non potevo ascoltare e non volevo ascoltare: ero stato sordo e cieco.

La realtà ha un linguaggio magico, simile a quello delle favole, dove chi sa ascoltare diventa protagonista dell’esistenza.

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5 – Una vista interiore

Un’altra consapevolezza importante è stata il rendermi conto che tutto ciò che accade intorno, rispecchia in qualche modo una condizione interiore. Un’analisi profonda di se stessi è fondamentale per comprendere le cose che accadono attorno e trovare quel famoso centro di gravità dove essere in armonia con l’ambiente circostante e cominciare a responsabilizzarsi.

Responsabilità significa “saper trovare risposte” e quindi responsabilizzarsi vuol dire riuscire a trovarle dentro se stessi e non più all’esterno. Togliere il potere alle situazioni fuori di sé (accusare gli altri, la crisi, il credere di non poter cambiare etc.) e riprenderlo nelle proprie mani. Capire di essere grandi, di contenere dentro di sé l’Universo intero.

Quì l’approfondimento Vista Interiore

Libertà e responsabilità vanno di pari passo: sono due facce della stessa moneta. Se desideri la libertà, devi assumerti anche la responsabilità di qualunque cosa tu stia facendo. Se non vuoi assumertela, allora perdi anche la libertà. Il problema è che tutti desiderano essere liberi, ma nessuno vuole sentirsi responsabile.” – Osho

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6 – Il coraggio di crescere

Inizi dopo un certo tempo del Viaggio Interiore, a sentire crescere dentro di te la spinta sempre più pressante di quella che possiamo chiamare Anima. Una forza misteriosa ed immortale incomincia a spingere le tue azioni in un altra direzione rispetto a quello che avevi sempre fatto. Questa forza sa bene qual’è la cosa migliore per te, perché ti è sempre stata al fianco, ma non l’avevi mai ascoltata o percepita prima, se non in particolari e brevissimi momenti della vita. Ti sussurra all’orecchio per un consiglio da amico oppure a volte ti urla con veemenza per spronarti ad agire! Una forza che ti invita a crescere, a prendere consapevolezza delle tue possibilità, dei tuoi desideri, della tua voglia di andartene da tutto quello che prima potevi chiamare sicurezze ed abitudini, ma che adesso cominci a vedere come una prigione. Ed allora provi ad affidarti, e ti accorgi di riuscire ad utilizzare anche una delle facoltà umane più dimenticate in quest’epoca moderna: l’intuizione.

Ecco che allora mi sono accorto di come certe risposte arrivino più o meno velocemente, se solo riesco a porre una domanda, se solo vado al di là di quella prigione ed ho il coraggio di scoprire cosa c’è fuori. Ho il coraggio di permettermi di sbagliare, il coraggio di ottenere quello che voglio, il coraggio di essere Felice.

7 – Essere se stessi

Questo Viaggio è un percorso di crescita ed evoluzione dentro e fuori se stessi. Farlo è un dono a se stessi e a tutta l’umanità.

Emergono pian piano le vere esigenze e i bisogni interiori, le ferite che chiedono di essere guarite e i vuoti che vogliono essere colmati. Insieme alle ombre (paure, traumi, blocchi) si trovano tesori inestimabili, come i propri talenti e la propria missione di vita. Si comincia a sentire l’essenza della propria natura spirituale, oltre le maschere che si sono fino a quel momento indossate. Il Viaggio è un trovare se stessi per poter rinascere davvero al mondo, come fosse la prima volta. Un percorso difficile certo, ricco di insidie e senza certezza di successo, ma che lascia ad ogni passo fatto un brivido d’avventura e di magia, una commozione che unisce la propria piccola storia personale a quella dell’intera esistenza. Un senso della propria vita lo si trova, statene certi. Poi con il tempo se ne possono trovare altri, tanti quante vite abbiamo vissuto probabilmente. L’importante è comunque cominciare a percorrerlo davvero questo sentiero chiamato Vita

…Buon Viaggio dentro… e buone scoperte 🙂

Luca Carli

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